lunedì 3 agosto 2015
APPUNTI DI SCUOLA.: STORIA DELLA LETTERATURA LATINA.
APPUNTI DI SCUOLA.: STORIA DELLA LETTERATURA LATINA.: TITO MACCIO PLAUTO. MOSTELLARIA. IL TITOLO, LE FONTI. Della Mostellaria non si conosce con sicurezza il modello, che, con buona probab...
STORIA DELLA LETTERATURA LATINA.
TITO MACCIO PLAUTO.
MOSTELLARIA.
IL TITOLO, LE FONTI.
Della Mostellaria non si conosce con sicurezza il modello, che, con buona probabilità non è però Menandro.
Alcuni frammenti noti di una sua commedia intitolata Phasma non hanno infatti niente in comune con questa commedia plautina.
Si può pensare forse a Filemone, un autore di età ellenistica, che, tra l'altro, viene citato nel testo.
Al di là di alcuni motivi consueti agli intrecci plautini, nuova è la presenza di un fantasma, evocato dal servo Tranione per spaventare Teopropide ed impedire che entri in casa.
Da questo spunto deriva il titolo della commedia: probabilmente da Monstellum, un diminutivo non attestato di monstrum, nel senso di "prodigio, creatura mostruosa, creatura dell'al di là".
La paura per i fantasmi, abitatori indesiderati delle case, era comune anche ai Romani che credevano che in certi anfratti domestici potessero nascondersi gli spiriti dei morti; per questo, era diffusa la pratica delle exverriae; l'erede doveva compiere un rito di purificazione per spazzare via (ex - verrere) dalla casa dello spirito del defunto.
MOSTELLARIA.
IL TITOLO, LE FONTI.
Della Mostellaria non si conosce con sicurezza il modello, che, con buona probabilità non è però Menandro.
Alcuni frammenti noti di una sua commedia intitolata Phasma non hanno infatti niente in comune con questa commedia plautina.
Si può pensare forse a Filemone, un autore di età ellenistica, che, tra l'altro, viene citato nel testo.
Al di là di alcuni motivi consueti agli intrecci plautini, nuova è la presenza di un fantasma, evocato dal servo Tranione per spaventare Teopropide ed impedire che entri in casa.
Da questo spunto deriva il titolo della commedia: probabilmente da Monstellum, un diminutivo non attestato di monstrum, nel senso di "prodigio, creatura mostruosa, creatura dell'al di là".
La paura per i fantasmi, abitatori indesiderati delle case, era comune anche ai Romani che credevano che in certi anfratti domestici potessero nascondersi gli spiriti dei morti; per questo, era diffusa la pratica delle exverriae; l'erede doveva compiere un rito di purificazione per spazzare via (ex - verrere) dalla casa dello spirito del defunto.
APPUNTI DI SCUOLA.: FILOSOFIA.
APPUNTI DI SCUOLA.: FILOSOFIA.: IL PROBLEMA DELL'AGIRE UMANO. Il problema dell'agire umano, dei valori e delle motivazioni a cui si ispira, ha da sempre interes...
FILOSOFIA.
IL PROBLEMA DELL'AGIRE UMANO.
Il problema dell'agire umano, dei valori e delle motivazioni a cui si ispira, ha da sempre interessato la riflessione filosofica, che ne ha fatto oggetto di una vera e propria disciplina, l'Etica o Filosofia Morale.
L'Etica presenta un aspetto descrittivo (della condotta morale e dei valori ai quali si ispira) e un Aspetto Normativo (l'indicazione dei valori e dei criteri che devono essere seguiti).
Nella storia della filosofia le teorie etiche sono state numerose ma possono ricondursi a due modelli fondamentali:uno di natura teologica (cioè fondato sul "fine", in greco: tèlos), che viene esemplarmente elaborato da Aristotele e domina indiscusso sino a I.Kant, l'altro di natura deontologica (cioè fondato sul "dovere", in greco: déon), inaugurato da Kant.
Il problema dell'agire umano, dei valori e delle motivazioni a cui si ispira, ha da sempre interessato la riflessione filosofica, che ne ha fatto oggetto di una vera e propria disciplina, l'Etica o Filosofia Morale.
L'Etica presenta un aspetto descrittivo (della condotta morale e dei valori ai quali si ispira) e un Aspetto Normativo (l'indicazione dei valori e dei criteri che devono essere seguiti).
Nella storia della filosofia le teorie etiche sono state numerose ma possono ricondursi a due modelli fondamentali:uno di natura teologica (cioè fondato sul "fine", in greco: tèlos), che viene esemplarmente elaborato da Aristotele e domina indiscusso sino a I.Kant, l'altro di natura deontologica (cioè fondato sul "dovere", in greco: déon), inaugurato da Kant.
Iscriviti a:
Post (Atom)