Il gioco è un'attività svolta per il piacere che produce e non per raggiungere un determinato risultato (come avviene invece per il lavoro).
Psicologi e pedagogisti sono concordi nel ritenere molto importante il gioco infantile.
Giocare vuol dire mettere in atto delle attività fondamentali per lo sviluppo: da quelle motorie (correre,arrampicarsi, saltare) a quelle sociali.
Giocare, infatti, significa cooperare con altri bambini, ma anche competere, accettando e rispettando le regole.
E' inoltre un'attività piacevole, sollecita il buon umore e stimola l'immaginazione e la fantasia.
Gli animali più evoluti giocano.
Gli insetti, gli anfibi e i rettili non giocano.
Giocano solo i mammiferi e alcune specie di uccelli.
Il gioco, probabilmente, è collegato allo sviluppo del cervello.
Tale attività è piacevole di per sè: gli animali più evoluti, se stanno bene, sono spinti naturalmente a giocare.
Giocano a rincorrersi, a fingere la caccia, a lottare.
Quando un animale vuole giocare, o fa qualcosa per gioco, comunica tale intenzione al compagno.
Così, ad esempio, un cane fa capire questa intenzione accucciandosi con le zampe anteriori stese in avanti in modo rigido e abbaia.
Se un leoncino fa la lotta con altri cuccioli, non affonda i suoi artigli nella carne dei compagni, come farebbe se attaccasse una preda o come se si difendesse da un attacco.
Nei mammiferi più evoluti si riscontrano dei comportamenti che fanno pensare all'attività di gioco umano. I cuccioli dell'okapi (ruminante dagl arti zebrati che vive nel Congo) provocano l'adulto con delle teatrali pose minacciose. L'adulto "sta al gioco" e, come farebbe un uomo, assume il ruolo del contendente più debole che fugge e alla fine viene sconfitto.
Inseguimenti e fughe si concludono con l'adulto che rimane a terra in atto di sottomissione.
Alcuni etologi hanno pensato che il gioco prepari in qualche modo il cucciolo alla vita adulta.
Tuttavia, gli animali fanno cose pazze, capriole e salti anche senza scopo, come se dovessero scaricare le proprie energie in eccesso.
Una simile idea però non spiega come mai giochino molti animali adulti (i lupi e i delfini, per esempio).
Il gioco degli animali adulti sembra piuttosto esercitare funzioni di coesione sociale, cioè serve a tenere unito e solidale il gruppo.
Il gioco comporta inoltre attività di esplorazione e di apprendimento).
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