HITLER CANCELLIERE DEL REICH
Nel 1932 le file del Partito nazista si erano ulteriormente ingrossate.
Le SA marciavano impunemente per le strade e molti applaudivano, incantati dalla loro giovane età, dalle loro divise pulite e stirate e dal loro portamento marziale.
Di giorno i loro militanti aiutavano le donne anziane ad attraversare la strada, organizzavano collette e commuovevano i buoni borghesi cantando nei caffè le vecchie canzoni patriottiche.
La sera organizzavano spedizioni punitive e andavano a bastonare comunisti ed Ebrei cantando "Il sangue ebraico zampilla sul coltello".
Tra il 1932 e il 1933 i socialdemocratici persero la maggioranza in Parlamento e i Tedeschi dovettero tornare tre volte alle urne.
Ciò screditò ulteriormente la socialdemocrazia e l'intero sistema parlamentare.
Anche per questo alle ultime elezioni il Partito nazista si affermò come il primo partito tedesco con il 43,9% dei voti e i gruppi conservatori si convinsero che senza i nazisti era impossibile governare.
Di conseguenza, nel 1933 il presidente della Repubblica Hindenburg nominò Hitler cancelliere, cioè presidente del Consiglio, proprio come aveva fatto Vittorio Emanuele III con Mussolini.
Anche il nazismo, dunque, come il fascismo, non andò al potere attraverso una rivoluzione, ma con mezzi legali: le elezioni.
L'illegalità c'era stata a monte, nelle spedizioni delle Camicie nere e delle SA.
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