domenica 14 dicembre 2014

L' ESPANSIONE SOCIALE

Nuove cause di conflitto sociale.


La formazione della pòlis, in quanto comunità di persone uguali e libere, fu di per se stessa causa di forti tensioni.
Infatti, un'istituzione in cui ogni cittadino aveva pari diritti amplificava ogni forma di conflitto sociale: un contadino egizio o mesopotamico poteva essere cento volte più povero e oppresso di uno greco, tuttavia, egli era in primo luogo un suddito, costretto all'obbedienza ( a cui era motivato dal concetto stesso di sovranità) e privato di qualsiasi possibilità di far pesare la sua protesta, schiacciato com'era sotto il peso della società organizzata in un rigido sistema gerarchico tipico delle civiltà del Vicino Oriente.
La pòlis offriva invece una sorta di laboratorio in cui  trovava posto la lotta politica.
Fra il IX e l'VIII secolo a.C. circa, il mondo greco si venne a trovare in una fase di rapida e tumultuosa espansione; le varie pòleis divennero luogo di scontri tra gruppi aristocratici rivali che si contendevano il potere (le eterìe), mentre si acuivano i contrasti tra le classi sociali:questi contrasti erano stati innescati sopratutto dalle disuguaglianze causate dallo sviluppo della proprietà privata, che aveva quasi ovunque sostituito il possesso collettivo dei terreni.
Accadeva spesso, per esempio, che un agricoltore libero, in seguito a un'annata infelice, fosse costretto a indebitarsi, dando come garanzia del suo debito la terra; se poi non era in grado di saldare il debito doveva cedere la sua proprietà, continuando a lavorare come schiavo al servizio dei creditori; in questo modo si formò un'aristocrazia di latifondisti in perenne conflitto con i contadini poveri.
Anche quando, come ad Atene con Solone, la popolazione riusciva a ottenere la cancellazione dei debiti e perfino la ridistribuzione delle terre, la maggior parte di essa era condannata a un evitabile sottosviluppo economico, a causa della povertà del suolo e della sovrappopolazione.

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